Lifelike (volume 1) by Jay Kristoff

Lifelike (volume 1) by Jay Kristoff

autore:Jay Kristoff [Kristoff, Jay]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-09-08T12:00:00+00:00


PARTE 3

QUELLE ORE FINALI

1.18

COLLISIONE

«Non pensavo che esistessero ratti così grossi» borbottò Lemon.

Eve annuì. «Non pensavo che esistesse nulla di così grosso.»

«Continuavo ad aspettarmi che si alzassero in piedi e ci chiedessero se ci servivano indicazioni.» Lemon rabbrividì. «Uno indossava un gilet, lo giuro.»

Il viaggio attraverso le fatiscenti fogne di Armada era stato tortuoso, la puzza tremenda. Ma almeno era stato relativamente breve. Dopo circa un’ora, Ezekiel li aveva condotti su per una scala di servizio corrosa, aveva aperto con un pugno un vecchio tombino e li aveva issati in un vicolo cieco nel dedalo della città bassa di Armada.

Le strade erano crepate e ingolfate di immondizia, attorniate su ogni lato da scafi di navi che si levavano fino al cielo. Eve si rese conto che era sabato sera e l’ampia strada oltre il vicolo era affollata. Giovani ribelli con i loro colori sgargianti. Skinhead che occhieggiavano gli abbienti dei vicoli. Chimiganzi e scenicidi che vagavano da bar di strada a fumerie. Logika arrugginiti che correvano avanti e indietro tra la folla agli ordini dei loro proprietari. Cuoio e vernice. Neon e macchie di sangue. Pistole, rasoi e pugnali.

Una squadra della Fratellanza se ne stava avvolta nelle tonache rosse antiproiettile a un angolo di strada, predicando i mali della biomodifica e l’avvento del Signore. Eve incurvò le spalle e si girò rapidamente. Non sapeva proprio se qualche notizia su di lei si fosse diffusa dalla loro sezione delle Scorie al continente, ma non era nella forma o dell’umore adatti per scoprirlo.

La notte era disgustosamente calda, la puzza peggiorata dalla sporcizia che avevano sui vestiti. La gente per strada si teneva alla larga da loro: il braccio mancante di Ezekiel attirava qualche occhiata ma, a conferma di quanto quel quartiere fosse malfamato, nessuno chiamò quella che si poteva definire la Legge. Eve supponeva che quel tanfo fosse una fortuna. Sarebbe servita una maschera antigas solo per pensare di derubarli, e comunque non avevano addosso nulla per cui valesse la pena farlo.

Dopo una rapida ricerca, Ezekiel trovò un vecchio idrante dei pompieri, ancora miracolosamente agganciato al sistema idrico sotterraneo. Prendendo Excalibur da Eve, spaccò il sigillo metallico e ottenne un fiotto grigio ad alta pressione e lo squillo di un allarme. Monelli di strada sporchi giunsero a decine per danzare tra gli schizzi. Eve si lavò, strofinandosi più forte che poteva il crestino prima di farsi da parte e lasciare che Lemon ed Ezekiel facessero a turno sotto lo zampillo.

«Andiamo» disse il sembiante. «I Filibustieri staranno per arrivare. Per la distruzione di proprietà cittadina, la pena è l’esecuzione con le spalle contro qualche scafo.»

«Delinquente» sogghignò Lemon. «Ho sempre avuto un debole per i cattivi ragazzi.»

«Rimettila nei pantaloni, miss Fresh» borbottò Cricket.

«A cosa mi servirà lì dentro?»

Ezekiel sollevò Kaiser e li guidò attraverso la folla, facendosi largo a spintoni via dall’arteria principale per tornare nei cunicoli tra gli scafi arrugginiti. Navi corrose si sollevavano tutt’attorno a loro; su di esse erano fissati cellule solari e cavi riconvertiti. Eve vide un intrico impossibile di passerelle e passaggi più robusti che collegavano i ponti sopra di loro.



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